Letture corsiniane

Gianpiero Rosati, Il paesaggio degli antichi come “bene comune”

Data: 05/05/2024

Ore 11: Visita della Biblioteca Corsiniana e della mostra Rara Herbaria
Ore 12: Lettura Corsiniana, Sala di Scienze Fisiche

Prenotazione obbligatoria: https://forms.gle/3Lxe1WyfofFXxf5n7

Diretta streaming sui CANALI LINCEI

Locandina (.pdf)

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Avevano le culture greca e romana il concetto di paesaggio? Nonostante l’opinione largamente prevalente che fossero culture ‘non paesaggistiche’, nella tradizione letteraria antica si possono rinvenire alcuni dei presupposti essenziali che sono alla base della moderna concezione di paesaggio: cioè che sia tale per qualcuno, che si costruisca solo attraverso un occhio che guarda, che implichi una relazione/tensione tra città e campagna.

Anche l’idea, teorizzata da Leon Battista Alberti e considerata alle origini della ’invenzione del quadro’ (Victor Stoichita), che la finestra sia il punto di osservazione da cui il paesaggio si costruisce, ha in realtà la sua preistoria nei testi letterari antichi, specie della prima latinità imperiale. Dove si trova anche una sorprendente anticipazione della moderna concezione del paesaggio come ‘bene comune’, la cui fruizione va tutelata e garantita come diritto inalienabile.

A parlarcene sarà il socio linceo Gianpiero Rosati, che insegna Filologia latina alla Scuola Normale di Pisa e che tanto ha studiato la poesia augustea, la prosa narrativa latina e la letteratura del primo secolo dell’impero.