Giuseppe Remuzzi, Trapianto di organi solidi: da dove siamo partiti e dove vorremo (forse) arrivare
Data: 04/05/2025, ore 11 – Lettura Corsiniana, Sala di Scienze Fisiche
Prenotazione obbligatoria: https://forms.gle/xiYYxJuNtLN36VSc7
Diretta streaming sui CANALI LINCEI
Questo lavoro descrive il caso di un trapianto di rene fra due gemelli. L’intervento ha avuto successo. La funzione del rene trapiantato è buona. Sono le prime due righe di un vecchio articolo su “Surgical Forum”. L’intervento era stato fatto a Boston, da Joseph Murray, due giorni prima di Natale del 1954. Da allora di trapianti ne sono stati fatti, al mondo, più di un milione, (più di 600.000 di rene). I gemelli erano Richard e Ronald Herrick (che fossero identici è stato stabilito con le impronte digitali, chiedendo aiuto alla polizia). Richard, che aveva una nefrite cronica e senza il rene di Ronald sarebbe morto, col trapianto ebbe una vita normale per venti anni. Ci fu una discussione pubblica, i più erano contrari – a Ronald l’intervento non avrebbe portato alcun vantaggio – così i dottori di Boston la decisione la presero da soli, con la famiglia Herrick. Da quel giorno ci provarono altri, a Parigi e a Londra. Ma i trapianti andavano male, per via del “rigetto”.
Dopo vari tentativi nel ’72 due farmacologi di Basilea estrassero da un fungo la ciclosporina e da allora i trapianti cominciarono ad andare bene. Nel frattempo Chris Barnard fece il primo trapianto di cuore a Città del Capo (a dirla tutta, la tecnica l’aveva imparata negli Stati Uniti, arrivò primo perché in Sud Africa non c’era nessuna legge che lo impedisse). L’ammalato visse due settimane soltanto. Se ne fecero altri di trapianti di cuore, un po’ in Sud Africa e poi a Palo Alto e a Houston, ma i risultati non erano buoni. Oggi – per merito della ciclosporina – non c’è cardiochirurgo al mondo che non sia in grado di fare il trapianto di cuore con successo. Ma quanto dura un trapianto? C’è chi ha vissuto più di 40 anni, ma il più delle volte non è così, in media un organo trapiantato dura 10-12 anni. La qualità di vita qualche volta è eccezionale (nel 2003 Kelly Perkins, 42 anni, che aveva avuto un trapianto di cuore sette anni prima, è arrivata in cima al Cervino). Nel frattempo, il dottor Murray, morto nel 2012 all’età di 92 anni, ha avuto il Premio Nobel per essere stato il primo a far funzionare in un uomo il rene di un altro (Murray è uno dei pochissimi chirurghi ad avere avuto il Nobel, e l’unico che ha ricevuto questo riconoscimento per avere inseguito un suo hobby, quello del trapianto, la sua vera passione fu sempre la chirurgia plastica). Chissà se quando è iniziato l’intervento – alle otto precise della mattina del 23 dicembre 1954 – avrà pensato, anche solo per un minuto, a tutto quello che sarebbe potuto succedere dopo.